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| Yes! Ti ho ri-risposto!
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| | Se posso la prenoterei io. Ti mando pm |
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| Da pipedia
"The pot has a shorter bowl". Anche per me questa è sempre stata l'unica definizione di pot. Poi oh a ognuno possono piacere pot diverse. Ma la pot è questa |
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| CITAZIONE (Maurizio Capuano @ 7/3/2017, 13:36) E allora stiamo dicendo la medesima cosa.
Ma non é oggettivitá, almeno non nel senso comune del termine.
Ok.
Però nell'attuale contesto storico una billiard deve essere simmetrica  |
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| Questo sarebbe vero se io postulassi che per poter instaurare una relazione estetica con il soggetto un oggetto debba avere sempre e comunque determinate caratteristiche. Io non lo dico. Io dico che in un determinato contesto storico/geografico una relazione estetica si innesca solo se un oggetto ha determinate caratteristiche (o le nega con intenzione artistica). Questa caratteristiche non sono dedotte da assiomi. Sono indotte dalla comune umana esperienza e vanno a costituire quello che, per ogni determinata epoca o geografia, è il bello (o il buon gusto, come diceva Gomez). Che dai contemporanei deve essere capito e studiato, soprattutto da chi intende sovvertirlo (la mia principale preoccupazione è negare validità al concetto "i gusti sono gusti, è bello ciò che piace", che apre la porta a un qualunquismo estetico pericoloso come ogni qualunquismo).
Poi è ovvio che queste caratteristiche vanno a cristalizzarsi nell'accademia, che cerca di imporle con la forza quando oramai il paradigma è cambiato e infine crollano di fronte al nuovo paradigma. Ma questo non contraddice quanto sostengo. |
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| CITAZIONE (Maurizio Capuano @ 7/3/2017, 12:30) Poi sull'argomento mi taccio che mi son rotto...
Nessuno nega che dei parametri ci siano, ma sono prospettici e non assoluti.
Anche a me disturba l'asimmetria, specialmente quando é molto evidente, ma non ho la presunzione e neppure l'illusione di poter elevare ad assoluto questo mio valore estetico. D'altra parte, che di illusione si tratti é evidente non appena si considerano altri parametri, come le proporzioni: a quel punto, mi diverto molto a vedere i sostenitori del bello oggettovo ingegnarsi a formulare algoritmi per stabilire cosa é bello e cosa no...
Tacciamoci pure. Ma questo è un dibattito che nel mondo della filosofia estetica moderna va avanti almeno da 20 anni. E naturalmente c'è chi sostiene il relativismo assoluto, chi il prospettivismo e, udite udite, chi ha posizioni anche simili alla mia (che non è affatto oggettivistica: secondo me il "bello" è senz'altro nella relazione tra soggetto e oggetto. Ritengo però, che limitatamente al contesto storico/geografico, per poter suscitare una relazione estetica l'oggetto debba rispettare determinati parametri tangibili, o negarli con esplicita intenzione artistica). Mi stupisce però che proprio chi nega ogni forma di oggettività ritenga oggettiva la sua posizione 
Che una billiard debba avere il fornello alto quanto è lungo il cannello è un parametro oggettivo, non prospettico. By the way, non capisco perché esprimere la propria opinione sia diventata ragione di offesa e polemica. A me è sembrata una discussione interessante. Comunque, mi allineo e mi taccio
CITAZIONE (NCH @ 7/3/2017, 12:17)
Appunto. Parametri talmente oggettivi che appena sgarri di 1 mm ci sono le varianti!
Edited by paolosama - 7/3/2017, 13:22 |
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| CITAZIONE (Hologon @ 7/3/2017, 11:29) CITAZIONE (paolosama @ 6/3/2017, 22:05) Il fornello di una billiard deve essere simmetrico (se non lo è o non è una billiard o è una billiard brutta). La curva delle pareti esterne del fornello deve essere la medesima per tutta la superficie esterna dello pseudcilindro altrimenti o non è una billiard o è una billiard brutta eccetera eccetera Interessante questa modalità per definire la bellezza di una billiard: se così è, allora tutte le mie billiard (Dunhill in primis) sono brutte, perché questa simmetria non c'è.
Mi spiace per le tue billiard
Comunque, boh, se volete dire che non ci sono parametri fate pure. Però resta il fatto che per i comuni mortali i parametri ci sono
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| Ok in parte concordo (anche se la simmetria è un valore oggettivo per il cosmo, non per me e te. Viviamo in un universo costruito su moduli simmetrici e quindi l'asimmetria disturba: se la vuoi rendere bella devi motivarla esteticamente). Però ritengo che la distanza tra le due sfere percettive sia inferiore a quanto sostieni tu. Sì, i canoni estetici cambiano col tempo. Anche i gusti. 200 anni fa la birra fredda era considerata oggettivamente cattiva. La birra era buona a temperatura ambiente. Solo 20 anni fa il gusto morbido dei vini che oggi va per la maggiore era considerato un difetto eccetera
E in entrambi i campi l'educazione è fondamentale. A gusto mio la spingarda sa di pepe. Ma se tu o Granduca ("critici" che apprezzo e non considero fanfaroni) dite che invece sa di questo e quello io capisco che sui toscani il mio palato non è abbastanza educato
Allo stesso modo se per me un quadro è uno scarabocchio mentre per un critico che stimo rappresenta in modo mirabile la condizione umana io dovrei capire che su questo autore o questo movimento artistico il mio senso estetico non è abbastanza educato
E il senso estetico si applica anche a pipe e centritavola |
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| Il fornello di una billiard deve essere simmetrico (se non lo è o non è una billiard o è una billiard brutta). La curva delle pareti esterne del fornello deve essere la medesima per tutta la superficie esterna dello pseudcilindro altrimenti o non è una billiard o è una billiard brutta eccetera eccetera
Certo per le freehand è molto diverso. Ma così come io non posso fare uno scarabocchio e dire che è un Pollock così non si può fare una pipa sghemba e dire che è bella. Se ti discosti dalle forme classiche ogni linea e ogni curva deve essere motivata o dall'armonicità dell'insieme o da un qualche tipo di ricerca formale che convince l'autore a farla così.
Non sto dicendo che quelle di Baldi non rispondano a questi criteri, non lo conosco. Ma se una pipa è sghemba e l'autore mi dice che "ha seguito la radica" o che lui fa le pipe a mano ed è segno dell'artigianalità del suo lavoro, quella è una pipa brutta. Oggettivamente brutta
Sono principi che valgono per ogni forma di creazione umana, dall'arte al cinema alla letteratura. A me può piacere un libro di Fabio Volo ma non per questo smetterà di essere brutto |
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| CITAZIONE (Maurizio Capuano @ 6/3/2017, 19:06) Le qualitá organolettiche di un prodotto, che sia tabacco o altro, non sono in alcun modo assimilabili all'estetica di un oggetto.
Sono piuttosto assimilabili alla sua funzionalitá.
Non relativismo, ma prospettivismo.
Comunque, chissene....
Lo so che tu, da esperto e appassionato in primo luogo di tabacco, dai alle informazioni che trasmettono le papille gustative maggior dignità oggettiva di quanta ne assegni a quelle di coni e bastoncelli
io faccio più fatica 
anche perché se dovessi fidarmi del mio palato ineducato (ad esempio per i toscani) prenderei delle immani cantonate: ho appena letto la recensione della Spingarda fatta da Granduca Leopoldo. Io ci sento solo pepe, lui manco lo cita
Evidentemente le mie papille fanno schifo! Mi fido più del mio senso delle proporzioni |
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| CITAZIONE (Maurizio Capuano @ 6/3/2017, 17:01) E chi lo decide cosa é brutto e cosa no? Dio?
L'estetica non é una scienza, cosí come non lo é la morale.
Non vorrei tornare su discussioni già fatte, ma secondo me il gusto estetico, naturalmente limitatamente a un determinato contesto storico/geografico e declinato in base allo specifico ambito di discussione, può essere educato e ha delle coordinate di oggettività, esattamente come il gusto tout court, ovvero quello del palato (ad esempio per il tabacco, così come per il vino o il tè eccetera, ambiti dove, con l'educazione necessaria, si riescono a distinguere parametri oggettivi di valutazione).
Nello specifico quoto Gomez e Sandro |
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| | A me le vere non a filo non fanno impazzire |
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| | Comunque per quel che mi riguarda tornio tutta la vita. Non so se sia metafisica o fisiologia, ma le pipe le gradisco simmetriche |
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1015 replies since 2/10/2015
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